Editando, la rubrica in cui gli autori DZ ci raccontano la loro esperienza di editing. Oggi è con noi Alessio Del Debbio!

Editando presenta Alessio Del Debbio

Editando presenta Alessio Del Debbio

Editanto, gli autori DZ e l’editing – Alessio Del Debbio

Ciao Alessio, andiamo dritti al punto: l’editing è croce o delizia?

Ciao a tutti. Dunque, secondo me l’editing può essere sia croce che delizia, dipende come lo si vive e da che rapporto si instaura tra l’autore e il suo editor. Gli autori, si sa, sono molto gelosi delle loro creature, pensano sempre di aver scritto la miglior storia possibile, la più originale e vincente, per cui difficilmente apprezzano che qualcuno voglia metterci le mani.

Per farlo, servono sensibilità, delicatezza e sapersi mettere nei panni degli altri, una predisposizione che non tutti gli editor hanno. Fortunatamente, ho sempre incontrato editor disponibili al confronto, con cui abbiamo ragionato insieme sugli aspetti critici e sulle potenzialità delle mie storie, per lavorare insieme e migliorarle. Uno spirito propositivo, costruttivo e soprattutto un’attitudine a migliorarsi, a imparare sempre, è necessaria per poter affrontare la fase di editing con serenità ed efficacia.

La tua scrittura è migliorata dopo questa esperienza o hai pensato di cambiare mestiere?

Come detto sopra, ho sempre incontrato editor disponibili, interessati a migliorare le mie storie, e non al gusto di criticarle per partito preso, per cui insieme a loro sono cresciuto, maturato, apprendendo cose nuove, ma soprattutto imparando a vedere le cose (nel caso specifico, le mie storie) da un’altra prospettiva. A volte, mettersi a testa in giù o rovesciare il mondo, è un buon metodo per arrivare a un punto di vista diverso e coprire quindi ciò che dal nostro precedente punto di osservazione (ossia, di narrazione) non riuscivamo a vedere.

Senza timore d’incorrere nelle ire di tutti gli editor che sono in ascolto, quali sono le caratteristiche di un buon editor?

Sicuramente deve essere preparato a livello stilistico e grammaticale: le basi per un italiano corretto, in primis, anche a costo di sembrare un po’ una maestrina dalla penna rossa. In fondo, è meglio che gli errori vengano notati prima di una pubblicazione, che quando ormai il danno è fatto.

Poi deve essere un appassionato lettore, deve essere curioso, sempre pronto a immergersi nelle storie che legge, senza però farsi trascinare troppo a fondo. Muoversi in quello strato sottile tra l’annoiata lettura di un testo che ne farebbe un professore e la coinvolgente partecipazione che proverebbe un innocente lettore. Ciò al fine di comprendere meglio le dinamiche dei personaggi e la trama della storia.

Infine, deve essere attento e sensibile nel relazionarsi con gli autori, in quanto non tutti vivono bene questa fase del lavoro, giudicando talvolta l’editing un’intromissione. Per questo l’editor non deve cambiare il testo, bensì suggerire, dare consigli, far notare prospettive diverse, strade alternative da seguire nella costruzione o nell’evoluzione di un personaggio o nei meccanismi della narrazione, sfumature che un autore, ormai troppo dentro alla materia, non riuscirebbe a cogliere.

Collaborando, scambiandosi idee e confrontandosi reciprocamente, editor e autore riusciranno a tirar fuori un’ottima storia, appassionata nell’idea e formalmente ineccepibile nella sua realizzazione.

Grazie Alessio!

Scopri Berserkr, il romanzo di Alessio! Link

E il fumetto di cui è sceneggiatore. Link

Se stai cercando un’agenzia letteraria, noi te ne consigliamo una! Tracce d’Inchiostro Link