Editando, la rubrica in cui gli autori DZ ci raccontano la loro esperienza di editing. Oggi è con noi Veronica Garreffa!
Editanto, gli autori DZ e l’editing – Veronica Garreffa
Ciao Veronica, andiamo dritti al punto: l’editing è croce o delizia?
A costo di sembrare una ruffiana (Mancini stai leggendo, vero?), per me editing vuol dire delizia. Avevo pubblicato i primi due libri della Guardiana dei Draghi con un editore che non aveva svolto il minimo editing, nemmeno una correzione bozze. Di questo ne ha risentito la qualità del romanzo, infatti le recensioni negative si accanivano non tanto per la storia in sé quanto per la pulizia del testo. Desideravo dare una seconda vita ai miei libri, affidandomi alla DZ e al suo staff. Il bello dell’essere scrittori non è solo scrivere e pubblicare, ma anche partecipare attivamente alla fase dei lavori che preparano la stampa.
La tua scrittura è migliorata dopo questa esperienza o hai pensato di cambiare mestiere?
Ho imparato tantissime cose belle con Stefano, il quale mi detesterà per tutti gli aggettivi inutili che ho usato in una frase! A tal proposito ricorderò sempre quando mi spiegò “il fatto che un tavolo sia grande vuol dire tutto e niente, mostrarmi le sue dimensioni attraverso le azioni dei personaggi”. Può sembrare una banalità, ma è un concetto che risiede alla base dello show don’t tell. Oltre a spacciare in giro questo esempio per fare la splendida, quel consiglio mi aiuta ogni volta che devo descrivere una scena.
Senza timore d’incorrere nelle ire di tutti gli editor che sono in ascolto, quali sono le caratteristiche di un buon editor?
Un buon editor secondo me deve riuscire a calarsi nei panni dello scrittore che sta editando. Al di là di correzioni tecniche, ogni scrittore ha il proprio stile, il proprio pubblico e i propri valori da trasmettere. L’editor deve essere in grado di cogliere il personal brand (se vogliamo usare un termine markettaro per esagerare) di uno scrittore e capire come può lavorare sul romanzo tenendo fede a se stesso. Per questo è importante che tra le due parti ci sia feeling, oltre che stima reciproca come professionisti.
Grazie Veronica!