Buongiorno lettori.

Dunque rieccomi a parlar con voi dell’amore e di tutte le sue forme.

Abbiamo affrontato nelle scorse settimane l’amore salvifico e l’amore doloroso, oggi invece, voglio spostarmi un filo più in la, dove l’amore ha una melodia più delicata, appena acuta, mai fastidiosa. Dove l’amore ha gli occhi della speranza e fa bene al cuore.

Carlo Vicenzi, con il suo romanzo Il respiro del fiume, ci fa conoscere un amore semplice, fresco, che porta con sé gli affanni della scoperta.

L’amore leggero, che arriva all’improvviso, che fa tremare le gambe e vibrare il cuore.

L’amore in grado di volare e di superare qualsiasi ostacolo.

 

 

Zoe ed Enea sono i due giovanissimi protagonisti. Poco più di vent’anni. Età in cui i sentimenti iniziano ad avere i contorni più nitidi e le emozioni sono amplificate.

Zoe scappa da un passato complicato, si rifugia in un piccolo paese, nella speranza di ritrovare un po di meritata serenità.

Enea è il colpo di fulmine che non si aspetta.

Superando ogni ostacolo e ogni freno, il loro amore sboccia e prende il volo, così come quello dei due amanti dipinti da Marc Chagall nel suo quadro Sopra la Città.

 

 

In uno stile pittorico unico, semplice e diretto, attento e allo stesso tempo sordo a tutto quello che accade nel mondo dell’arte di quegli anni rivoluzionari, Chagall rappresenta l’amore come coppia volante, come sogno e fiaba, dove i corpi degli innamorati, sospesi, nello spazio, si distaccano dalla realtà, fuggendo via dalla vita quotidiana, placidi e leggiadri, come se il mondo sottostante non esistesse, come se nulla oltre al loro amore esistesse.

Volano sospesi nel cielo, accompagnati anch’essi dal suono di un violino, strumento adorato dal pittore e che rappresenta spesso nelle sue opere. 

Così come Chagall, Carlo con la sua penna ricca, curata, carica di pathos e nel contempo, semplice, leggera e atipica per il genere, ci parla di un amore in grado di elevarsi sopra il dolore. Un amore che sa ricucire le ferite e far credere nei sogni. Sogni non più utopistici, ma realizzabili, tangibili, possibili.

Così, la favola diventa vita vera, il sogno diventa realtà e la forza del sentimento ti porta su, in alto, al di sopra degli orrori e degli oltraggi della realtà e della vita adulta.

Il respiro del fiume è un romanzo soave, che accarezza il cuore e ci culla delicatamente in un sogno lieve e romantico, che fa tanto bene all’anima.

 

Vi aspetto giovedì prossimo con l’ultimo confronto dedicato all’amore che avrà come protagonista Le persone Perfette di Debora Mayfair.

 

Un abbraccio

Elena