Un corvo spicca il volo, tagliando la nebbia con le sue ali come fossero lame affilate. Una villa spettrale che nasconde segreti inconfessabili.

Seduta sui gradini del St. George Institute mi attende la mia ospite di oggi, per parlarmi del suo romanzo: Segui le mosche e lei è Barbara Parodi.

Ciao Barbara, benvenuta! Il luogo è un po inquietante per un aperitivo, ma ti faccio comunque la domanda di rito:Quale bevanda associ al tuo romanzo e perché? 

Ciao a tutti, benvenuti al St. George Institute. Possiamo sorseggiare un White Russian, perché è solo arrivando alla fine che si scopre l’equilibrio dei gusti, come se ogni ingredienti acquistasse corpo solo mescolato agli altri. 

Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?

Dalle mie paure e le mie fissazioni. Mi piace poter dare uno sguardo dall’esterno e proiettare me stessa inun personaggio. Credo mi aiuti a vedere le cose con più razionalità. 

Sei una scrittrice metodica o impulsiva? 

Assolutamente impulsiva! Non faccio scalette, non programmo nulla. Sì, ogni tanto appunto qualcosa sul personaggio e sulla trama in generale, ma non entro mai nei dettagli. Inutile che talvolta pago questa mancanza di organizzazione, ma che ci posso fare?

Ci sono nuovi progetti per il futuro?

Tanti, tantissimi. Vorrei scoprire il lato horror della Pianura padana, scrivere storie che parlano della “mia terra” e fare della nebbia una fonte di ispirazione.

Scegli una colonna sonora che possa accompagnare la lettura del tuo romanzo. 

Hey you dei Pink Floyd.

Ringrazio Barbara per la disponibilità e vi lascio come sempre un breve estratto di Segui le mosche e la mia opinione al romanzo.

Estratto

Quella fu la sua prima visita al St. George e promise a se stesso che sarebbe stata anche l’ultima. Da quando aveva superato i cancelli gli era sembrato di percepire una pressione al torace, come se fosse entrato in un campo magnetico. La sua razionalità cercava una spiegazione sensata a ciò che gli capitava, ma in quel frangente le domande superavano di gran lunga le risposte. Diede una rapida occhiata al display del cellulare che segnava le nove e quaranta. Aveva trascorso più tempo là dentro di quanto avesse avuto la percezione ed era in ritardo per il colloquio con Sophy.

Fece rombare il motore della sua auto come se generare rumore potesse rompere quel silenzio lugubre che lo metteva a disagio e azionò i tergicristalli. La pioggia batteva violenta sul parabrezza, rendendo il mondo e il St. George annacquato, e lasciarsi alle spalle quel posto si rivelò un vero sollievo. Non avrebbe saputo dire con certezza se il manicomio fosse infestato, ma di sicuro era un luogo che metteva a dura prova i nervi.

Il parere di Elena

“Segui le mosche” è un romanzo dove ogni singolo, minuscolo dettaglio viene collocato nel posto giusto al momento giusto. Un horror a cui non manca NULLA. Spaventa, innalza i livelli di adrenalina, stimola l’empatia con i personaggi, ti porta persino ad urlare, nel tentativo disperato di avvertire, spronare, aiutare l’uno o l’altro personaggio. Un romanzo che va assaporato, in cui l’autrice magistralmente dissemina indizi che ci condurranno ad un finale dal gusto amaro, sospeso, che lascia una sensazione di vuoto difficile da colmare.

Non mi resta che salutarvi. Vi aspetto al prossimo appuntamento.

Un abbraccio

Elena