Il passato torna per incontrare il futuro e fondersi con esso in un tempo nuovo, diverso, insidioso… il tempo in cui si svolge una storia complessa, dal sapore shakespeariano, ricca di pathos e adrenalinica avventura.

La storia è quella raccontata in Watergrace da Hendrik R. Rose, che oggi, ho il piacere di avere come ospite.

Ciao Hendrik R.Rose, benvenuta! iniziamo con la domanda di rito: Quale bevanda associ al tuo romanzo e perché?

Vino rosso, perché può risultare al palato troppo forte e a tratti sgradevole, oppure può essere dolce e soave. I personaggi e le atmosfere di Watergrace sono un po’ la somma di entrambi gli aspetti.

Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?

Viaggio spesso per lavoro e mi lascio ispirare da culture diverse e interessanti. Subisco spesso lunghe attese in aeroporto, o passo del tempo, la sera, a fissare inebetita lo schermo della tv dove trasmettono un notiziario in lingua cinese, di cui non capisco un bel niente. Questi momenti di strana sospensione mi fanno immaginare posti, azioni, facce mai viste, che potranno diventare, con molto lavoro, un romanzo o un racconto.

Il dialogo di Watergrace tra Sophie e il re di Ardesia è nato mentre venivo sballottata in un taxi, in India, senza esitare, sotto lo sguardo incuriosito della mia collega, ho scritto quella scena sul tablet. Ecco dove è nato uno dei momento più importanti della storia.

Traggo ispirazione anche da tutto ciò che ho visto, ho letto, ho ascoltato.

Sei una scrittrice metodica o impulsiva?

Impulsiva durante la fase di ideazione e le prime stesure. In quel periodo scrivo ovunque mi capiti, prendo nota sullo smartphone, su pezzi di carta, uso qualsiasi superficie su cui si possa scrivere e che sia trasportabile. Non sempre mi capita di utilizzare questi appunti, quindi li archivio. Durante la creazione di Watergrace mi venivano in mente frasi anche quando ero in macchina, le ripetevo a oltranza, fino all’arrivo per non lasciarle fuggire. Dopo la fase impetuosa la mia parte metodica e severa si impossessa di me e mi impone tutte le sue regole.

Ci sono nuovi progetti per il futuro?

Bella domanda, un po’ insidiosa in un momento come questo. Mi frullano in testa delle storie, immagino dei personaggi, ma è ancora tutto in uno stato embrionale e purtroppo non ho tempo di sviluppare una trama. Per cui è come se avessi tante idee e, allo stesso tempo, nessuna. L’unica certezza è che vorrei scrivere per sempre, mi piacerebbe, come a chiunque condivida la stessa passione, vivere di scrittura, e non relegarla in una posizione secondaria. Per il momento devo attendere tempi migliori.

Scegli una colonna sonora per il tuo romanzo.

La mia prima fonte d’ispirazione è stato l’album di Woodkid, The Golden Age. Aggiungerei brani tratti da Reflektor degli Arcade Fire, da Neo-Classic di David Motion e Calexico & Radio Symphonieorchester Wien.

È una colonna sonora stranamente assortita.

Vi lascio con un estratto di Watergrace e il mio parere al romanzo, ringraziando Hendrik R.Rose per la disponibilità!

Estratto

Il piede batte colpi sul pavimento e il dito sfoglia pagine impolverate. Il tomo leggero, tanto da poterlo sostenere con una sola mano, era impilato in libreria e si nascondeva tra altri più imponenti. Evan si chiede cosa ci faccia tra i volumi della Reale Biblioteca di Ardesia un libro sul popolo di Rosemund, fanatici mangia-erba convinti che cibarsi di carne sia malsano. Si è rivelata tuttavia una lettura interessante, addirittura spassosa quando è arrivato al paragrafo sulla loro evoluzione avvenuta nel corso dei secoli. Grazie a duri e costanti addestramenti le gracili e spaventate creature sono diventate forti e coraggiose, tanto da trasformarsi in degni avversari di Ardesia, da sempre popolo di guerrieri. Con la differenza che a Rosemund anche le donne sanno come impugnare una spada o un arco.

Evan storce il naso e si distende sui cuscini della panca. Soffia sul tomo e osserva la polvere aleggiare nell’aria prima di svanire.

Belle quanto pericolose le ninfette mangia-bacche, sogghigna tra sé.

Non vi è nessun cenno sul perché i loro occhi si scuriscano a dismisura in caso di pericolo, né alcuna prova che attesti l’incapacità di mentire. Invece sono citati esempi sul loro rapporto controverso con l’acqua: watergrace, così è chiamata l’incapacità di nuotare di ogni rosensin, è una antica credenza popolare diventata limite. O solo paura?

Il parere di Elena

Watergrace è un romanzo ricco e controverso, uno scritto pieno, che non sembra nato solamente per raccontare l’avvicinamento tra due mondi: Watergrace è pensato, scritto e proposto come un racconto completo a cui non manca nulla.

Amore, avventura, formazione e adrenalina. Si tratta di un viaggio su sfondo rosa, piacevole e allo stesso tempo impegnativo, che vi terrà incollati alle pagine, fino all’ultima riga.

Vi aspetto lunedi prossimo, per scoprire chi sarà il nuovo ospite!

Un abbraccio

Elena