il focus di oggi è su un romanzo particolare e quindi lascio direttamente la parola all’autore, Roberto Ciardiello, che ci parla del suo romanzo “La vendetta nel vento”

Parole dell’Autore

La vendetta nel vento è il mio tributo su carta al filone cinematografico dei cosiddetti “revenge movies”, nostrani e non. Nasce come testo di denuncia contro uno dei crimini più odiosi, di cui spesso, troppo, si sente parlare al giorno d’oggi: la violenza sulle donne.
Nel romanzo troviamo un’adolescente, Fabiana, alle prese con la perfidia degli adulti. Una perfidia che lei ancora non conosce, che non le appartiene e che la sua ingenuità (insieme alla fiducia nel prossimo) le mostrerà suo malgrado.
È un horror forte, con la giusta dose di paranormale, che potrebbe far storcere il naso ai più sensibili e sì, mi auguro proprio lo faccia. È il mio modo per dire: «Ehi, non viviamo in una favola, il mondo è marcio fino all’osso».
Nello scrivere questo romanzo ho cercato di tenere il più lontano possibile elementi che potessero addolcire la pillola, la storia, la lettura, per provare a catapultare al meglio il lettore in un mondo sciatto e crudele, fatto di gente subdola e pensieri maligni. È una scelta cercata e voluta, per scuotere le coscienze con un pugno sulla faccia.
Nel mio piccolo, spero di esserci riuscito.

 

Trama

Fabiana ha quattordici anni e un vuoto di memoria.

In una tranquilla mattina di maggio si ritrova in mezzo a un prato, circondata dalla solitudine.

Un manto di nebbia le offusca la mente.

Dovrebbe essere a scuola a conquistare gli ultimi ottimi voti prima delle vacanze estive, eppure è da tutt’altra parte, senza sapere come sia arrivata lì, cosa sia successo la notte appena passata.

Si è incamminata verso casa dopo aver festeggiato il compleanno dell’amica Cristina; il resto è stato inghiottito da un buco nero.

Le torna in mente nonna Maria, le sue parole, perché tra l’erba ha visto un soffione curvarsi sotto il vento in arrivo dal mare, oltre lo strapiombo.

«Esprimi un desiderio, piccola, e soffia forte forte…»

Fabiana lo fa. Soffia e aspetta.

Perché anche gli animi più docili possono covare rancore.

E desiderio di vendetta.

 

-Marika Vangone