Tra i tanti autori horror degni di nota, un’autrice brilla nell’oscurità: Si tratta di Miriam Palombi, una donna tutta made in Italy.

Tra raccolte di racconti horror e trilogie thriller, Miriam riesce a far appassionare al genere tutti, sia grandi che piccini. Andiamo però ad analizzare l’ultimo lavoro dell’autrice e a fare quattro chiacchiere con lei.

 

Trama

 

MISERI RESTI SEPOLTI
Autore: Miriam Palombi
Casa Editrice: DZedizioni
Genere: Horror
Data di pubblicazione: Settembre 2018
Prezzo: 12,90 Pagine: 112

STRILLO. La morte è veramente la fine di tutto? Per alcuni è solo l’inizio.

Ossessione. Perversione. Follia. Ecco cosa muove un assassino. Se le vittime avessero la possibilità di tornare dall’oltretomba, e vendicarsi in un modo altrettanto orribile a quello in cui sono state uccise, vittima e carnefice sarebbero poi così diversi tra loro? Se potessimo guardare nei loro occhi, vedremmo lo stesso cupo abisso. Divisi in vita, uniti nella morte. Ciò che resterà i tutti loro saranno solo miseri resti sepolti.

Recensione

La prima cosa che mi ha colpita di questa  raccolta di racconti è stata la cover; quel corpo avvolto da un lenzuolo, il suo grido di dolore e tutto quel nero sullo sfondo mi hanno fatta subito innamorare delle atmosfere horror che prometteva. Sarà che Miriam è un’autrice che stimo molto, che fa freddo quanto i cadaveri morti, ma Miseri resti sepolti, doveva essere mio.

Miriam Palombi ci regala ventitré tra racconti e poesie di stampo horror che fanno letteralmente “gelare il sangue nelle vene”e lo fa con uno stile elegante che non sfocia mai nello splatter irruento che ci ricorda tanto i racconti gotici dei grandi maestri che riescono a prendere per mano il lettore e farlo sprofondare molto lentamente in una languida sensazione di malinconia e terrore. Perché i morti, che tanto abbiamo imparato a temere, sono in realtà delle vittime per cui provare compassione. Si distinguono  i racconti “Miseri resti sepolti”, che regala il titolo a tutta la raccolta e “Il ritorno di Jack” che riprende l’antica storia della notte di Ogni Santi; come poesia invece mi ha colpita da morire, Aby, una filastrocca macabra che nella mia testa è diventata un cortometraggio in stile Tim Burton.

Focus Racconti:

La raccolta, come vi stavo dicendo, è composta da racconti e da poesie/filastrocche che sfiorano uno stile macabro che ricorda quello lasciato dai racconti di E. Allan Poe, il celebre re degli orrori con uno stile e questo lo sottolineo ancora una volta, molto elegante e che non scende mai nell’orrido.

Perchè l’orrido rappresenta una sorta di disgusto che da dentro riesce a manifestarsi anche fuori, la paura invece è il processo inverso… è una sensazione che si insinua nel cuore fino a farti perdere la testa. Il titolo della prima storia, Miseri Resti Sepolti, riprende sia il titolo dell’intera raccolta che l’atmosfera della copertina. Una storia semplice che diventa chiara verso la fine e che regala un piccolo brivido e la giusta motivazione per andare avanti con i racconti.  La sottile linea nera, è stato uno dei miei racconti preferiti, dopo una seconda rilettura. Quella che sembrava una semplice storia di un uomo morto, si è rivelata quella che più mi è entrata dentro.
Complessa e piena di descrizioni, riesce a inquietare anche l’uomo più coraggioso. E se ogni racconto aveva qualcosa di speciale, Il ritorno di Jack è quello che vi farà più riflettere; la storia è ambientata nella notte di Ognissanti e racconta la storia di Jack, uno protagonista un po’ strano che allo stesso tempo fa tenerezza, che torna a casa dalla sua mamma dopo un anno di lontananza. Spettri, porta il lettore a riflettere sulle proprie azioni e su come queste possano continuare a perseguitarci anche dopo molto tempo. Tra fantasmi del passato e un colpo di scena finale, riesce a regalare qualche brivido di paura e tante domande. On the road: l’undicesimo racconto ha invece uno stampo più classico, nonostante il titolo fuorviante e mi ha fatto capire che questa raccolta sarebbe perfetta se trasformata in una serie tv con episodi stand alone, magari seguendo lo stile di Hill House. Miriam Palombi è la prova che in italia abbiamo validi autori horror che potrebbero funzionare nel panorama internazionale. Le poesie/filastrocche Aby, Il giardino, Aldilà e Vendetta, dimostrano come con poche parole sia possibile incutere nel lettore uno stato di inquietudine che si trasforma in vera e propria paura nella lettura dei racconti e fanno quasi da divisori a messaggi più grandi e profondi. Il castigo dei giusti, l’ultima delle ventitré storie, chiude in maniera perfetta la raccolta, con un ultima esplosione di follia che rimarrà nel cuore e nella mente del lettore per molto, molto tempo.

 

L’autrice racconta:
Penso che il racconto breve sia un mezzo narrativo perfetto per la letteratura di genere. Dai classici di Poe, Lovecraft, fino a King, ho sempre invidiato la capacità di riuscire a concentrare in poche battute un inizio accattivante, uno svolgimento che tenesse alta la soglia di attenzione, e un finale che stupisca il lettore. I racconti che compongono Miseri Resti Sepolti sono nati un po’ per volta, e solo quando ne avevo scritti una buona parte mi sono accorta che avevano una tematica comune: la dicotomia Morte /Vendetta.
Aneddoto: Voglio svelarvi un piccolo aneddoto. Sembrerà strano ma, tra tutte le creature inquiete e inquietanti, vittime o carnefici, che troverete tra le mie pagine, quello che mi ha suggestionato di più, tanto da sognarlo, è il gatto di Istinto Animale; forse perché mi sono identificata nel protagonista, uno scrittore in crisi creativa, vero incubo di noi autori… ma non voglio svelarvi troppo e vi auguro Buona Lettura!

 

Per oggi è tutto, spero di avervi incuriositi!

-Marika Vangone