“Sapeva che sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi per tornare alla sbiadita realtà senza fantasia degli adulti”

Lewis Carroll

Vivere mille vite,  fantasticare di mondi e creature immaginarie è una capacità che ognuno di noi ha insita nel proprio cuore fanciullesco, ma che purtroppo, con il passare degli anni si tende a lasciare in disparte, abbandonando cosi la magia e la leggerezza dei sogni.

La citazione tratta da “Alice nel paese delle meraviglie” è necessaria per introdurre l’autore di oggi, Paolo Fumagalli,  che,  proprio da Lewis Carrol e dalla sua sfrenata fantasia, si è lasciato ispirare per dare vita al suo romanzo : “Bucaneve nel Regno sotterraneo”.

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D:Ciao Paolo, benvenuto!

Partiamo con la domanda di rito: quando hai iniziato a sentire il bisogno di scrivere?

R: Ciao a tutti!

Il fascino provato per la possibilità di narrare è nato dalla passione per la lettura: fin da bambino amavo leggere e spesso i miei giochi consistevano in un tentativo di raccontare storie e interpretarle, anche se solo per divertire me stesso. Quando ho iniziato a frequentare l’università ho riscoperto questo desiderio in modo più maturo, mi sono accorto che studiare la storia della letteratura e i testi di grandi autori mi faceva venir voglia di scrivere narrativa. Mi sono messo alla prova, cercando sempre di imparare e migliorare, fino ad arrivare a scrivere racconti e romanzi che mi parevano ben riusciti.

D:Da dove nasce l’idea che ti ha portato a scrivere Bucaneve?

Soprattutto dall’amore e dalla conoscenza delle avventure di Alice. Un giorno mi sono accorto che avevo voglia di scrivere una storia di quel tipo, una sorta di fiaba piena di elementi buffi e surreali. Per evitare di finire a imitare Lewis Carroll, ho deciso di contaminare il suo mondo onirico e illogico con qualcosa di diverso, vale a dire le atmosfere gotiche e dark, in modo da creare un libro tutto nuovo, che fosse completamente mio. Volevo anche che la trama fosse motivata, che non si limitasse a un semplice sogno, quindi ho attinto al repertorio horror anche per trovare una spiegazione al viaggio di Bucaneve nel regno misterioso e per fare in modo che la parte finale del libro offrisse qualche colpo di scena.

D:Ora svelaci un segreto: “Bucaneve” che messaggio vuole lasciare ai suoi lettori 

R:Il libro è soprattutto una dimostrazione d’affetto nei confronti della capacità di meravigliarsi con giochi e sogni a occhi aperti, di immaginare realtà diverse, di scoprire lati buffi e paradossali perfino nelle cose oscure e misteriose. Tutti abbiamo questa capacità durante l’infanzia e alcuni riescono a conservarla anche dopo molti anni, quindi ho voluto scrivere una storia per bambini e ragazzi che potesse piacere anche agli adulti. Ecco perché è stata influenzata dallo spirito onirico e visionario di Lewis Carroll e dalla sensibilità dark e al tempo stesso allegra di Tim Burton: perché sono due artisti che mi accompagnano da tanto tempo e non smettono di affascinarmi e divertirmi, mi ricordano che il fatto di essere diversi e bizzarri è una gioia di cui dovremmo godere a qualunque età.

 

A me non resta che ringraziare Paolo per la disponibilità e augurarvi Buona lettura.

Un abbraccio

Elena