Il 21 Aprile 2018 la Dark Zone ha portato in casa un trofeo molto importante, grazie a due autori talentuosi che hanno raggiunto il secondo e il terzo posto del podio.
Gli autori in questione sono Alessio del Debbio e Rob Himmel a cui abbiamo posto qualche domanda post vittoria.

Alessio del Debbio
Titolo del libro: Berserkr
Genere specifico: urban fantasy


Come ti sei sentito ad aver vinto?
È stata una bellissima emozione. Sono molto felice di questo risultato per “Berserkr”, e anche Ulrik (che è proprio orso, a volte!) lo è, anche se non vuole ammetterlo. ^^ Il Trofeo Cittadella è un bel premio, di sicuro conteso, e fa piacere vedere apprezzato il proprio romanzo, soprattutto quando si tratta di un urban fantasy, “sottogenere” che fatica a farsi notare in Italia. Per cui sono doppiamente felice.

Te lo aspettavi?
Aspettavo, direi di no. Ci speravo, quello sì. Ho notato che al Trofeo Cittadella tendono a premiare romanzi che giocano con i canoni e gli stereotipi di genere, puntano molto all’originalità, e credo che “Berserkr” si inserisca in questo filone, presentando un’ambientazione particolare: una Berlino quasi distopica, da un certo punto di vista, una Berlino post-apocalittica, dove l’apocalissi è stata generata da una Guerra Calda tra le sette stirpi sovrannaturali della città.

Qualche consiglio agli autori che vogliono approcciarsi a questo mondo?
Essere curiosi, indagare, studiare, documentarsi, essere aperti a ogni possibilità, sempre con la mente attenta e aperta alle novità. Noi scrittori siamo scrutatori attenti del reale, ladri di idee e di storie. Dobbiamo saper cogliere ogni sfumatura, ogni idea quando si presenta. E poi leggere, studiare, documentarsi, la fase di ricerca per me è sempre intrigante e affascinante.

Sei impegnato con altri progetti al momento?
Leggermente! ^^
A maggio 2018, in occasione del Salone del Libro di Torino, uscirà “I Figli di Cardea”, secondo capitolo della mia trilogia “Ulfhednar War” (Edizioni Il Ciliegio). E poi sono a lavoro su altri libri, magari una nuova avventura di Ulrik Von Schreiber.

Qualcuno da ringraziare?
Non amo fare nomi, perché si rischia sempre di dimenticare involontariamente qualcuno. Per cui mi limito a ringraziare tutte quelle persone, per me importanti, che hanno creduto e continuano a credere in me, sempre e incondizionatamente, dandomi lo sprone e la forza per andare avanti e credere nei miei sogni.

Rob Himmel

Titolo del libro: Le lame scarlatte
Genere specifico: Low fantasy


Come ti sei sentito ad aver vinto?
Quando ho ricevuto la notizia sono rimasto confuso. Poi stupito perché non ci credevo. Infine è arrivata la gioia. Lungo il percorso, prima della premiazione, ci sono stati dei problemi extra editoria che mi hanno un po’ sporcato il sapore del trofeo cittadella, ma dopo ho recuperato il perso e anche di più.
Adesso mi sento carico, desideroso di darmi da fare. Sì, voglio scrivere, voglio continuare e voglio migliorare, crescere, imparare. Voglio trasmettere emozioni, storie avvincenti, commuovere, far sorridere. Voglio arrivare nelle vite dei lettori e lasciare qualcosa.

Te lo aspettavi?
Assolutamente no. Ho inviato la mia candidatura piena di speranza ma poi ho rimosso totalmente l’averlo fatto. Questo è un mio meccanismo di difesa per non crearmi delle aspettative e poi rimanere deluso. Ma poi se arriva, la gioia è doppia perché inaspettata.

Qualche consiglio agli autori che vogliono approcciarsi a questo mondo?
Siate umili ma determinati. Siate costanti e rialzatevi quando arriverà lo scoraggiamento. Circondatevi di persone che sappiano dirvi verità scomode anziché menzogne lusinghevoli. Abbiate un’insaziabile appetito per l’apprendimento, la conoscenza e la crescita.

Sei impegnato con altri progetti al momento?
Ho da poco finito la stesura di un dark fantasy che devo revisionare e poi proporre. Devo riprendere la stesura del secondo volume della saga “il tempo dei mezzosangue”, e poi avrei il secondo racconto gratuito per i miei lettori (Taumaturghi), il terzo volume della saga e un altro romanzo autoconclusivo. Questo solo a “stretto” raggio, ma ho molto di più in cantiere.

 Qualcuno da ringraziare?
Eh, tanta gente. Stefano Mancini, per il lavoro di editing, ormai divenuto il mio sensei. Francesca Pace, che crede in me, ma per davvero e non come frase di circostanza, a cui ormai mi sono affezionato molto. Livia De Simone, per la bella cover realizzata in poco tempo. Giacomo Ferraiuolo, per il suo lavoro dietro le quinte della CE. La mia immancabile compagna, senza ormai sarei perso. La mia famiglia che mi segue e sostiene come poche famiglie saprebbero fare. Ai lettori, che mi incitano a continuare, mi stimolano e mi trasmettono belle emozioni quando mi parlano delle loro quando hanno letto uno dei miei scritti. A Lui che mi guida dall’alto.

 

Non posso che fare i miei migliori auguri a questi due autori talentuosi, che sono certa ci regaleranno tantissime emozioni.

 

-Marika Vangone