Fabio Monteduro nasce a Roma il 18 maggio 1963. Scrittore che predilige il thriller e l’horror, ma che non disdegna “contaminazioni” con altri generi che comunque contemplano il mistero.

Il suo modo di scrivere è definito “cinematografico”, in quanto rende “visivamente” le storie che racconta.

I suoi romanzi e i suoi racconti brevi, spesso e volentieri ambientati in Italia, sono caratterizzati da una forte componente emotiva e tracciano in chi li legge, una sottile linea nera… che scompare nel buio della mente.

Il bene e il male scelgono a caso il loro campo di battaglia? Forse no, come dimostra questo romanzo, dove nulla avviene per caso, nemmeno la terribile tragedia che investe Lorenzo, un insegnante di origini tedesche, che si trova proiettato al centro di un intrigo che sembra valicare i limiti stessi della vita. Né, tantomeno, è un caso l’eredità che riceve dal nonno: i rapporti tra loro, infatti, non giustificano il lascito di un appartamento in uno dei più bei quartieri di Roma.

- Gli artigli dell’aquila

Giorgio Belvisi è un bell’uomo di sessant’anni, ricco e stimato neurochirurgo, con una certa facilità a trovare giovani amanti. Tutto, nella sua vita, sembra andare per il verso giusto, finché un segreto emerge dal suo passato, qualcosa di talmente inconcepibile che lui stesso sembra averlo cancellato dalla memoria. L’accusa di aver ucciso la sua giovane amante è solo il minore dei problemi, vista l’incredibile sequela di accuse che improvvisamente gli piovono addosso.

- Obliquo inferno