Tra le ultime novità dell’anno, mi sono innamorata di una nuova autrice, Miriana Vitulli, una giovanissima scrittrice campana che già ha fatto parlare delle sue abilità sulla piattaforma per scrittori emergenti “Wattpad” vincendo numerosi concorsi di scrittura organizzati da vari utenti. Vediamo insieme il suo libro, “Se ci sei non ho paura”, un romance che vi farà piangere.

Quarta di copertina.

Per Judy, capelli rossi, occhi spenti e un dramma da cui fuggire, la vita non è più la
stessa e scappare nel freddo dell’Alaska sembra l’unico modo per ritrovare la pace.
Il passato la tormenta, i continui flashback le ricordano che il dolore è duro a morire e
che da sola non arriverebbe lontano.
Blake ha una chitarra, un plettro e uno spartito su cui lavora ogni giorno. Suona per
scappare dal mondo, per scordarsi delle cicatrici, per raggiungere luoghi sicuri.
La musica è il nodo che lega e unisce indissolubilmente i due ragazzi; l’attrazione cresce
giorno dopo giorno, ma l’ombra del passato sembra non lasciare tregua.
Così Judy si trova a metà tra ciò che crede giusto e ciò che vorrebbe, in bilico tra il
dolore e la voglia di rinascere.
È giusto restare intrappolati nei ricordi e continuare a soffrire o è possibile tornare ad
amare senza riserva, senza paura?

 

Recensione

Di solito non mi interesso a questo genere, non fosse per i romance di un’altra autrice della Dark Zone, Melissa Pratelli, però ho incontrato la storia della Vitulli quando era ancora amatoriale su Wattpad. Già allora “Se ci sei non ho paura” aveva rapito il mio cuore.

Questo libro, miei cari lettori, merita un’opportunità. Perché? Ha una copertina semplice, ma di grande impatto ed eleganza e in un più una trama che promette grandi emozioni. Ricordate che chi decide di pubblicare con una CE e di fare un passo del genere, chiede una sola cosa: una possibilità.
Una possibilità è anche quello che chiede Judy, la protagonista di questo romanzo, una protagonista dilaniata dal dolore che chiede solo di potersi prendere il tempo per elaborarlo.  La cosa che più adoro di questa ragazza è proprio il fatto che lei prova dolore per una perdita e non fa niente per fermarlo e lo so che è sbagliato, perché si dovrebbe andare avanti, ma molto spesso le persone non capiscono che si ha bisogno di tempo. Judy è consapevole del fatto che è inutile far finta di star bene e che starà meglio piano piano, ma nel momento in cui inizia la storia lei vuole sentire e vivere quel dolore perché ne ha tutto il diritto.
Leggendo la trama si può pensare che questo sia il solito romanzetto “bla bla bla” pieno di personaggi stereotipati e frasi fatte ma, io sono qui per dirvi che non è così.

Se ci sei, non ho paura:

è un romanzo che mostra la forza e la fragilità dell’animo umano; che analizza i traumi e il modo per superare le paure e che quindi non si limita solo a presentarci le cose per quello che sembrano, ma ci racconta quello che Sono.
Anche i personaggi secondari sono particolarmente elaborati e sanno sorprendere il lettore, io ho preferito più di tutti: i nonni di Judy. Due personalità diverse e allo stesso tempo  complementari.
Gli amici della protagonista meritano una menzione speciale perché non sono messi lì “tanto per”, ma grazie alle abilità dell’autrice reali tanto quanto tutto il resto perché hanno delle opinioni, un passato e sicuramente un futuro.
L’ambientazione è molto semplice, ma non scontata; siamo circondati dalla neve, un luogo adatto per passare le vostre letture invernali e quindi facilmente immaginabile. Lo stile fresco e curato aiutano a rendere perfetto questo romanzo che è più di una semplice storia e io spero tanto che questo libro riesca ad emergere come merita.

 

Mi sono permessa di fare per voi una piccola intervista all’autrice, per soddisfare le mie e le vostre curiosità.

 Come ti è venuta l’idea del romanzo?

La risposta non è una sola, ci sono varie cose che hanno ispirato la storia di Judy. Innanzitutto, ho iniziato a scrivere questo romanzo in un periodo di transito della mia vita: era il mio primo anno di università e, contemporaneamente, la mia salute ha cominciato a vacillare. Mi sono trovata così immersa in una vita diversa rispetto a quella che conducevo giusto qualche mese prima. Se ci sei, non ho paura è stato il mio modo per esorcizzare le mie paure e i miei demoni, mi ha aiutata a capire che quel periodo lo potevo superare.
Per la trama in sé, invece, ho pensato a due cose. La prima è la mia paura per la strada, di notte. Quando il mio fidanzato torna a casa da lavoro ho sempre molta paura. Sto lì, a chiedermi dove sia, quanto ci metterà a tornare, se sia tutto okay. La seconda, invece, è una cosa del mio passato: da bambina ero molto amica di Denis, un mio vicino, coetaneo. Credevo fosse il mio “fidanzatino”, gli volevo molto bene. Poi si è ammalato di leucemia ed è andato via a soli sette anni. Lo penso spesso e mi sono chiesta sempre: “Se non si fosse ammalato, se fosse vivo, saremmo ancora amici? Sarebbe stato davvero il mio “fidanzatino”?”

Come ti senti adesso che è stato pubblicato? 

La pubblicazione era una mia grande speranza. Come mi sento ora? In realtà molto spaventata. Ho davvero paura che non possa piacere o che nessuno avrà mai la curiosità di leggerlo… Ma mi impongo di stare calma.

 Progetti per il futuro?

Vorrei terminare un nuovo romanzo che sto scrivendo su wattpad e puntare alla pubblicazione anche su quello. Poi ho il sequel di “Se ci sei, non ho paura” da completare.

 

Vi informo che il libro è in prenotazione fino al 18 dicembre sul nostro sito! Regalato a qualcuno di importante come regalo di natale, sicuramente sarà apprezzato. Alla prossima,

-Marika Vangone